lundi 12 septembre 2016

L'INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DEL CREDERE.


In questi giorni sul web è circolata una frase estrapolata da un vecchio libro di Robert Charroux, al secolo Robert Grugeau, che a leggerla pare profetica dell' attentato del 11 Settembre:
"Arriverà un giorno in cui degli islamici, tramite aerei dirottati, abbatteranno i due monumenti speculari più importanti per la cultura americana”.
Il libro è "Le Livre des secrets trahis" edito nel 1965.
A leggerla così è davvero impressionante.


L'Escamoteur di Jérôme Bosch.

Non pochi hanno letto in essa una conferma della teoria del complotto, addirittura un piano già preordinato da anni di cui il Charroux da indicazioni.
Per fortuna sono una persona naturalmente curiosa e ho sempre la voglia di sapere di più su ciò che mi intriga o mi è nuova.
La cosa di cui sempre mi sorprendo è che in tanti si limitano ad accettare la "chose" tale e quale, come un ipse dixit, anche coloro che non accettano le cosiddette vulgate ufficiali e sono critici, e si rivolgono alla cosiddetta informazione alternativa, purtroppo secondo la logica di cui una volta si sorrideva del "l'ho letto sul giornale" o "l'ha detto la televisione".
Non si crede più ai tg, ma ci si affida a ciò che si legge sul web come se fosse il verbo. In pratica si sostituiscono "catene" con altre "catene".
In pochi si sono chiesti "Robert Charroux, chi era costui?"
Ancor di meno sono andati a verificare la profetica citazione.
Quando leggo una citazione il mio sospetto è sempre che una frase fuori contesto possa assumere in un ambito di un discorso un significato ben diverso da quello originario.
Peggio può avvenire che la frase sia "manipolata".
La frase riportata sul web è:
“Arriverà un giorno in cui degli islamici, tramite aerei dirottati, abbatteranno i due monumenti speculari più importanti per la cultura americana”.
Quella del libro di R. Charroux è:
"Un giorno di questo secolo, con o senza il consenso del loro governo, dieci, cento piloti suicidi o cinquecento (kamikaze) volaranno verso New York ed altre città degli Stati Uniti, su aerei pieni di TNT (...). La fine del mondo per gli occidentali potrebbe iniziare con l'Apocalisse che si abbatte sugli edifici di Manhattan e Brooklyn!"
E' già molto diversa....
Vediamo il contesto?
Il paragrafo s'intitola: "L'Occident doit mourir, l'Orient veut gouverner le monde."
La frase esatta è:
"Et l'Orient, c'est la CHINE immense, le JAPON subtil et aristocratique qui n'oublie rien du passé !
Si un ennemi avait atomisé Paris et Orléans, Londres et Lancastre, New York et Chicago, les Français, les Anglais, les Américains eussent-ils pardonné?
Le JAPON est, par excellence, le pays du culte, de la tradition, des ancêtres... du souvenir. Et quels souvenirs que Nagasaki et Hiroshima !
Comment ne pas redouter qu'un jour de ce siècle, avec ou sans l'accord de leur gouvernement, dix, cent ou cinq cents pilotes-suicide (les kamikazes) s'envolent vers New York ou une autre ville des U.S.A., sur des avions bourrés de TNT, de dynamite, ou à bord de fusées à ogives nucléaires?
Les JAPONAIS ou les CHINOIS...
La fin du monde pour les Occidentaux pourrait bien commencer par l'apocalypse sur les buildings écrasés de Manhattan et de et de Brooklyn !
L'heure est donc venue pour nous de savoir avant de disparaître ... savoir d'où nous venons, ce que fut le véritable visage du monde durant notre ère de vie consciente, savoir vers quel mystérieux anti-univers nous serions peut-être capables de poursuivre notre aventure magique.
L'heure est venue de tout dire, et sans doute aussi, comme firent les « hauts personnages d'Occident » au temps du déluge, de préparer un sanctuaire secret où pourraient survivre des représentants de la race blanche."
Non si parla affatto di islamici mediorientali! ... Ma di Giapponesi e Cinesi.

Diceva S. Freud:
“C'è molta gente che crede ai sogni profetici perché a volte il futuro si realizza come il desiderio lo ha costruito nel sogno. In questo non c'è nulla di strano tanto più che la credulità del sognatore trascura volentieri le considerevoli differenze che esistono tra il sogno e la sua realizzazione.”
Ah già! Anche questa è una citazione fuori contesto.

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